Rumore bianco

“Rumore Bianco – Confessioni di un insospettabile serial killer con fruscio di sottofondo” è un monologo psicologico che affronta in modo crudo e profondo i temi dell’omofobia, della transfobia, della repressione familiare e religiosa. In scena, un uomo confessa alla madre gli omicidi che ha commesso: ha ucciso donne transgender. Ma ciò che emerge non è solo la sua colpa personale, bensì un’intera cultura che educa al silenzio, alla vergogna e all’odio. In un dialogo forzato con la madre, simbolo di una società che ha preferito salvare le apparenze piuttosto che ascoltare, si svela un passato segnato dalla negazione dell’identità, dal fanatismo religioso e da una violenza sistemica. Il racconto si muove tra ricordi, deliri e sarcasmo, con una lingua che mescola il tragico e il grottesco, restituendo allo spettatore l’inquietudine di chi ascolta qualcosa che non vorrebbe sentire. Ispirato a fatti reali, Rumore Bianco è un atto teatrale scomodo, necessario, che invita a guardare in faccia l’ipocrisia sociale e il confine ambiguo tra vittima e carnefice. Una riflessione aspra e lucida sull’identità, sul senso di colpa e sul prezzo che si paga per il diritto a essere se stessi.

Temi forti e attuali: transfobia, omofobia, fanatismo religioso.

Tono: tragico e grottesco, crudo ma attraversato da un umorismo nero che disarma.

Con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona

RUMORE BIANCO - CONFESSIONS D’UN SOSPITÓS SERIAL KILLER AMB FREPITGE DE FONS

“Rumore bianco – Confessions d’un sospitós serial killer amb frepitge de fons” és un monòleg psicològic que afronta de manera crua i profunda els temes de l’homofòbia, la transfòbia, la repressió familiar i religiosa. A escena, un home confessa a la mare els assassinats que ha comès: ha matat dones transgènere. Però allò que emergeix no és només la seva culpa personal, sinó tota una cultura que educa en el silenci, la vergonya i l’odi. En un diàleg forçat amb la mare, símbol d’una societat que ha preferit salvar les aparences abans que escoltar, es revela un passat marcat per la negació de la identitat, el fanatisme religiós i una violència sistèmica. El relat es mou entre records, deliris i sarcasme, amb una llengua que barreja el tràgic i el grotesc, retornant a l’espectador la inquietud de qui escolta alguna cosa que no voldria sentir. Inspirat en fets reals, Soroll Blanc és un acte teatral incòmode, necessari, que convida a mirar de cara la hipocresia social i el límit ambigu entre víctima i botxí. Una reflexió aspra i lúcida sobre la identitat, el sentit de culpa i el preu que es paga pel dret a ser un mateix.

Temes forts i actuals: transfòbia, homofòbia, fanatisme religiós.

To: tràgic i grotesc, cru però travessat per un humor negre que desarma.